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venerdì 6 aprile 2018

io nel frattempo me ne sono andato se vuoi ti ho tradito che effetto mi fa










dice Fedro:

Ma spesso un Poeta è un Ajace, che non potendo abbattere le truppe d'Ulisse, flagella le greggie; e spesso occupato de' suoi amati argomenti, non sente, o non conosce le sciagure del secolo. Perciò Fato Lucrezio canta della Natura; Cicerone scrive del Fato, Livio rivolge gli Annali di Roma; e Omero si sfoga colle Rane e co' Sorci.
 
Nel resto i giorni miei nel gaudio io meno;
Mangio e bevo a mia posta e a mio talento
Nè di rafani, o d'erbe io mi empio il seno;
Nè a biete, nè a cocozze ho il labbro attento.
Tai cibi neppur gusto allor ch'io ceno
Fan questi di voi Rane il bel contento;
Che nelle arene sterili e palustri
Non son dolci bevande, o cibi illustri.
La Rana allora assalta il Topo, e il prende
Per l'elmo, e il tragge a viva forza al lago;
E' che notar non sa, la morte attende,
E spettacolo a noi dà vario e vago.
La nostra armata allor nulla si offende,
E l'altrui serve a noi di bella imago
Dello sdegno del Ciel, che affoga il reo,
E a posteri ne lascio il gran trofeo.
...




 
The raven - il corvo

Siano queste parole d'addio" alzandomi gridai
"uccello o creatura del male, ritorna alla tempesta,
Alle plutonie rive e non lasciare una sola piuma in segno
Della tua menzogna. Intatta lascia la mia solitudine,
Togli il becco dal mio cuore e la tua figura dalla porta"
Disse il Corvo: "Mai più
E quel Corvo senza un volo siede ancora, siede ancora
Sul pallido busto di Pallade sulla mia porta.
E sembrano i suoi occhi quelli di un diavolo sognante
E la luce della lampada getta a terra la sua ombra.
E l'anima mia dall'ombra che galleggia sul pavimento 

Non si solleverà "Mai più" mai più.

E.A. Poe



errore si è già rialzata, saluti.