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mercoledì 14 febbraio 2018

Il topo musicista







Mio padre spesso partiva e ci lasciava da soli con mia madre. In casa le fogne passavano sotto il pavimento, c’era qualche problema da giorni e oltre al fetore inconfondibile le tubature ci avevano regalato anche qualcosa altro.

Noi lo avevamo sentito grattare, aveva rosicchiato il gesso messo per tappare il buco in bagno. I topi sono furbi e pazienti. Adesso era in casa e noi in ostaggio. 
Il topo! Avevamo urlato mio fratello ed io. 
Ci penso io, aveva gridato di rimando nostra madre ed era salita sul tavolino basso, quello da tè. Non avendo altre armi a disposizione aveva staccato la chitarra dal muro dove in realtà non serviva ad un bel niente. Nessuna serenata, nessuna treccia sciolta in riva al mare. Campassimo cento anni ricorderemo sempre una camicia da notte di maglina leggera, una donna armata di chitarra classica che non sapeva fare neanche un accordo. 
Quando mio fratello ne scrisse in un compito in classe, la maestra nei suoi giudizi scrisse: "spiccata fantasia e capacità di risoluzione dei problemi con trovate singolari". 
Quello che non si trovò fu il topo.



Copia e incolla e manda ad almeno venti amici se non vuoi fare la fine della chitarra.


Adele Musso