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giovedì 28 gennaio 2016

La nudità del principe - Il gattopardo raccontato dalle cameriere


Io lo vidi attraverso la fessura, quella da cui paziente osservavo i movimenti del mio principe, attendevo seduta, immobile sullo sgabello basso, che egli terminasse il suo bagno, l’occhio vigile che attende a bisogni che non ci saranno. E’ alto il mio principe, il corpo è pieno di salute, forte, appena tanticchia morbido sui fianchi, i glutei beddi duri, di chi va a cavallo.

San Valentino secondo Adamo ed Eva

Adamo: E chi sarebbe questo sanvalentino? che ancora non ho cominciato a dare i nomi alle cose, non fatemi fretta - un dolore al fianco, non ce l’avevo ieri sera prima di dormire - qui il primo che arriva detta legge.

Ora, mi sveglio e c’è questo come me qua vicino, io non l’ho mai visto e a guardare bene non è proprio come me, ha qualcosa in più e qualcosa in meno, pure un odore diverso, tra fiore e nuotanelmare, e anche poca pelosità.

Quasi quasi provo a parlarci, ecco, provo a chiedere se vuole venire con me a mangiare un disco cotto sul fuoco e poi unire le bocche, mi sembra una buona cosa da unire come inizio, poi quel che viene.

Secondo me dice di sì - un prurito sotto la pancia - in questo posto non c’è molto movimento, se non facciamo delle cose insieme ci sarà da annoiarsi.

mercoledì 27 gennaio 2016

Macellaio

Malic Ashraf era rimasto tutta la notte appeso ad un pezzo di barca, attorno a lui galleggiavano tronchi e cadaveri. Doveva arrivare in Germania. Rimase a Lampedusa cinque mesi, poi riuscì ad arrivare a Palermo, ma da lì non si è più mosso.

Il numero tatuato

Da piccola ogni volta che vedevo il numero tatuato sul braccio di mio padre era il momento di una nuova storia, sì, perché lui, affascinato dallo sguardo incuriosito di una bimba innamorata della sua persona, inventava storie sempre a lieto fine. Da grande le cose cambiarono, una sera d’estate eravamo tutti in giardino, stranamente non mancava nessuno, moglie, figli, nipoti, generi e nuora. Mio figlio per la prima volta vide quel numero, era tatuato all'interno del braccio sinistro, piccolo e illeggibile. Nonno cos'è questo?

martedì 26 gennaio 2016

San Valentino secondo Veronica Lario

Dopo la fine del nostro lungo rapporto, mi rivolgo a te.
Siamo stati amici, amanti, compagni di vita, genitori.
Certo ti è costato fatica, dover essere sempre all'altezza, ma sei stato abile nel trarre la tua linfa vitale dalla proibizione e dalle trasgressioni.

Rana pescatrice multipla

Se ne stava lì, cercando una posizione comoda nella sedia, smaniava, era nervosa. Si sentiva gli occhi di tutti addosso ma non riusciva a capire, come spesso le succedeva, se quella fosse la sua ennesima fissazione o quegl’occhi realmente la scrutavano….

lunedì 25 gennaio 2016

San Valentino secondo Lorena Bobbit

Sì, amore, certo che ti preparo l’apple pie, la tua preferita, tesoro. Certo, amore, è un giorno speciale, amore. Non troppo cotta, no amore. Sì che l’ultima volta hai rischiato di soffocare talmente era stopposa, tesoro, che imbranata sono, eh amore? Non azzecco mai: troppo cruda, troppo cotta, vero amore? Chissà se un giorno sarò un po’ più sveglia, amore, hai ragione, sono una stupida, una stupida davvero, tesoro. Non m’impegno abbastanza, dici? Ma no, amore, io ce la metto tutta. No, no no! Non ti contraddico, amore, è solo che… è vero, sì amore, posso impegnarmi di più, amore. Hai ragione, tesoro. No, adesso non ti sto assecondando per evitarmele, davvero, ho capito, ho sbagliato, non lo faccio più, ti giuro, ma no, no, la cinghia no, ti prego, solo stavolta.

L’ho meritata. Di nuovo.

E ora dormi. Mi giro con ogni cura, anche se il cigolio del letto non lo sentiresti nemmeno. Tremo ancora, ma mi costringo a guardarti nella luce fioca dell’abat jour. Che espressione ebete hai adesso. Dov’è finito il mostro che non più di mezz’ora fa mi dominava? Vorrei urlare sul tuo muso da porco quanto mi fai schifo, che sì, ho pregato ogni notte perché crepassi e finisse il mio strazio, non sai che goduria vederti terrorizzato a occhi strabuzzati quando stavi soffocando con quella stramaledetta torta – avevo sputato nell’impasto anche quella volta, sai, merda? – impregnavo la saliva di tutto il mio odio e credevo che bastasse ad avvelenarti. Dio non esaudisce le mie preghiere quotidiane, sei fottutamente fortunato col tuo bricolage inutile, mai un corto circuito che ti carbonizzi col trapano in mano, mai un camion che ti arroti né un cazzo d’infarto – e dire che alla tua età le probabilità ci sono -. Dio non mi aiuta, e allora mi aiuto io. Ti fisso e quasi ci ripenso. Ma la lama brilla e capisco che finalmente Dio è con me.



Serena Giattina 


Angelica al ballo - Il gattopardo raccontato dalle cameriere

La mattina si comincia con la santa messa delle sei, confessando i peccati e i mali pensieri la giornata si affronta con più forza. Oggi ci sarà il gran ballo nel salone principale, è stato pulito tutto, dai lampadari di cristallo alle tende ricamate, l’argenteria è stata lucidata, i servizi di porcellana e la cristalleria tirati fuori dalle credenze, i preparativi hanno rotto la schiena ai servitori - troppo lavoro. In cucina le pietanze sono pronte.

venerdì 22 gennaio 2016

Leone 2016 - L'anno della lattuga

Carissimi amici del Leone, voi che siete abituati a mangiare una gazzella a colazione e un rinoceronte a cena, cercate di capire che il mondo sta diventando vegano. 
Adeguarsi al cambiamento varrà della vostra sopravvivenza.
Smettetela, inoltre, di credere che l'attitudine ad eliminare un avversario sia solo un vostro atto di clemenza. 
Non ci casca più nessuno.
Avete una voce molesta e gli astri, per febbraio, consigliano di approfittare di Sanremo per imparare come darla a bere.
La primavera vi vedrà vincitori sì, ma di schermaglie. Fatevene una ragione: le vere guerre le fanno altri. 

giovedì 21 gennaio 2016

La matassa - Il gattopardo raccontato dalle cameriere

Al thè delle cinque venne a trovarla la cugina Concetta Salina. Stava entrando dal portone che già capivo che non aveva la stessa aria. Poverina non sembrava neanche la solita. Sempre chiusa e pallida era stata, mai un sorriso, figuriamoci una risata poi.
Questo pomeriggio sembrava malata.

mercoledì 20 gennaio 2016

Normalmente furiosi

Quando la signora Jennifer l’aveva chiamata nella sua stanza, Alessandra non si era insospettita neppure per un secondo, pensando, visto il periodo, ad un normale scambio di auguri tra colleghi. Certo la signora Jennifer non poteva dirsi una collega nel senso proprio del termine, ma piuttosto, un recente regalo del precariato che Alessandra stessa aveva più volte difeso dalle solite malelingue, diffusissime nel suo ufficio, veloci ad associare un gradevole aspetto esteriore alla totale mancanza di intelligenza.  

martedì 19 gennaio 2016

Il passato, le verdure, il caravan

Oggi a Vale of Health nevica, guarda.
Abito in questo posto, gli alberi sono bassi.
Sì, vicino Londra.
Con Jack, qui in un caravan. E stamattina è tutto bianco.
Mi sono svegliata con la voglia di scrivere. Quando tutto è bianco vorresti lasciare un segno. C'è chi scrive sulla neve con un bastone. Tanti lasciano il loro nome.
Con Jack c'è venuta voglia di un passato di verdure, adesso vado al mercato, se ne trovano di buone la domenica mattina.
La città non si vede nemmeno, e le prime case sono oltre gli alberi, lungo il viale.
Un parco, no, aperta campagna.
Il passato ci scalderà, poi conto di scrivere - mi piaceva lasciare le mie impressioni su dei taccuini, sui quaderni, ai margini degli appunti di letteratura.
Il caravan è una cuccia, ti senti come un cane, ma un cane protetto, i posti sono assegnati, qui si dorme, qui si cucina, qui si può leggere. E dalla finestra il manto sulla pianura, sugli alberi bassi.
Adesso studio scienze ambientali, chi l'avrebbe detto.
Potrei comprare anche delle patate, si trovano a buon prezzo, addenserebbero il passato, le patate.
Quando cucinerò le finestre si offuscheranno, anche sul vapore che si addensa sul vetro tanti scrivono il loro nome, oppure lasciano un saluto.
E mangeremo le verdure che per un po' ci scalderanno. Poi torneremo a sentire freddo ma ci sono le coperte, in un caravan si sta bene. 
E se ne avanzeranno le mangeremo stasera, nel mug, con il cucchiaio.
Qui si fa così. Usare il piatto non è scontato.
Niente pasta dentro il passato, solo dei crostini.
Scriverò di questo.
(Simona)


Giorgio D'Amato

Cancro 2016 - Solite questioni immobiliari

Come sapete se mi avete seguito in questi lunghi trent'anni di attività, i nati sotto questo segno hanno sempre questioni con la Casa (o hanno la Casa sottosopra, o hanno prestato la Casa a qualcuno che non gliela rende, o sono ospiti - per lo più sgraditi - alla Casa Comunale, o non trovano la strada di Casa, o sembrano scappati da Casa, o gli è caduta, la Casa, per un terremoto).

lunedì 18 gennaio 2016

La murena


La prima volta che mi morse avevo dodici anni e pensai che sarei morta.
Invece strinsi anch’io i denti e ingoiando bolle d’ossigeno e acqua riemersi, dopo averla vista sbattere furiosamente la testa contro le pareti della fessura della sua tana.

giovedì 14 gennaio 2016

Gemelli 2016 - Io ti sto avvisando, eh?

Cari Gemellini, il 2015 appena trascorso ha lasciato su di voi una scia amara di dolore e insoddisfazione. Dispiaceri sul lavoro, discussioni in famiglia, problemi di salute e complicazioni sentimentali: alcuni di voi hanno inopinatamente interrotto relazioni con personcine adorabili che stanno per rimpiangere. Un anno costellato da errori grossolani…

mercoledì 13 gennaio 2016

Abbecedario dei sentimenti

Trasudare i giorni d’oggi: 
per trasudare i giorni d’oggi intendo una condizione umana che sia totalmente impregnata di contemporaneità, come la carta unta del fish and chips dopo che hai mangiato. 
è una condizione in cui il soggetto, in modo epifanico, prende consapevolezza di sé guardandosi allo specchio. Tuttavia il momento è estemporaneo, fine a sé, dura il tempo di un tweet, il tempo che passa fra la carta e il bidone.

Fragilità: 
la fragilità è come debolezza. E’ il momento in cui i personaggi si mettono a nudo e si mettono in discussione; contemporaneamente rappresenta il momento di massima eleganza e slancio emotivo. Nella narrazione è una condizione necessaria per essere belli e volitivi.

lunedì 11 gennaio 2016

Mi adori, mi idolatri. Io Bowie

Non hai la benché minima idea di chi sono, mi trovo con un tè in mano a cambiarti la vita. Sono vestito in un modo che non comprendi, mi adori, mi idolatri, mi vedi quasi come una divinità extraterrestre, hai timore di me. La mia stanza blu ti fa impressione. Faccio l’attore, sono la stella nera che ti vuoi tatuare, la stessa stella che ti fa ombra dall’alto e mi vedi bellissimo. Sei geloso di me perché alla tua età mi ero già fatto Iggy Pop e Lou Reed, perché quando succhiavi allegramente il latte dalle mammelle della tua deliziosissima madre, io andavo in giro vestito di bianco. Perché mi sono permesso un fulmine in faccia e del trucco da donna. Perché sono quello che potrebbe averti creato, a cui non frega un cazzo di te, un padre degenere a cui potrai soltanto lustrare i piedi. Perché sono il lavoro che cerchi ma non trovi mai, mai nella vita, la città che vuoi cambiare. Tutti mi amano, tutti conoscono le mie facce. Ho attraversato il pianeta per cinque generazioni, la tua musica sono io e sono anche la tua musa. Sto sorseggiando il mio tè. Non sono di qui. Ti guardo dall’alto e non sono un astronauta, non sono maschio, non sono donna, non sono gay, non posso nascere e non posso crescere, non posso morire perché io esisto soltanto in teoria. teoria che, malgrado tutto, conosci a memoria. Sono un principiante, un professore, un ballerino, un dandy, un drogato, tutto e il contrario di tutto. Sono una visione inquietante, sono un cane, sono un diamante. Le donne mi amano, gli uomini pure loro. Mi ama la storia, sono una celebrità sulla terra e nell’universo. Non ti dirò mai nulla di tutto ciò perché ad ogni tua domanda avrò il fantasma di un sorriso in bocca e mi divertirò a mentirti fascinosamente. Ho una navicella nel salotto, delle luci blu elettrico ai muri, la mia stanza è blu. I miei occhi. Mi bruciano gli occhi. Basta domande. Bisogna sparire. Oggi divento leggenda. Oggi torno a casa.

Antonio Siddiolo

Hotel Trinacria - Il Gattopardo raccontato dalle cameriere

“Aveva preteso di ritornare per via di terra: decisione improvvida che il medico aveva cercato di combattere; ma lui aveva insistito e così imponente era ancora l'ombra del suo prestigio che la aveva spuntata;”  (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)

Per me quando tutti quei gran signori sono arrivati qui all’Hotel Trinacria, lui, Don Fabrizio, tutto sommato stava ancora bene! Uhm, un poco pallido, magari qualche giramento di testa, ma lo sguardo ce lo aveva ancora acceso, soprattutto quando gli passava davanti qualche bella figlia: cameriera o nobildonna per lui non faceva nessuna differenza, questo sì!

venerdì 8 gennaio 2016

Cinico Natale: Il regalo


Unni u pigghiasti? 
Un rutto sonoro, fu il saluto del mattino. Non è roba del catoio tuo. Arrubbavu, con questo appattamu a sittanta cu du beccu di Nenè u merciaru.. Ma cosa ne devi fare? Chi ura è? Chi ura è? dico guardando l’enorme crocifisso posato sul tavolo della cucina di Taninu ‘u cuntaturi.

giovedì 7 gennaio 2016

PREVISIONE OROSCOPICA 2016


Ci troviamo all’inizio di un anno ricco di momenti sì e momenti no, in questo momento non siamo in grado di definire esattamente le proporzioni dei sì e dei no.
Intanto, per comodità e risparmio di spazio fisico e mentale, i segni sono stati agglutinati secondo dei criteri che non stiamo qui a spiegarvi per un problema di numero di battute.
ZODIADUE: Arietancro – Vergimelli – Scorpiottario – Capritoro – Pesciario – Bilanceone;
ZODIATRE: Arietormellittario – Cancerginleolancia – Scorpacquapescorno;
ZODIUNICO: Arietorgembilancroleorginescorpisagicapresciario.
Ciascuno potrà scegliere il proprio secondo le proprie caratteristiche caratteriali. Agglutinare per la prima volta al mondo i segni dello Zodiaco ci ha permesso di semplificare molto il lavoro, ma ha reso praticamente impossibile formulare previsioni attendibili.
Procediamo quindi per grandi linee, nell’ordine SALUTE, LAVORO, AMORE:
- i Segni di fuoco vampate, faranno i cuochi, si scotteranno;
- i Segni d’acqua umidità nelle ossa, bagnini o idraulici, sogni bagnati;
- i Segni d’aria raffreddori, piloti d’aeroplano, respiro di sollievo;
- i Segni di terra pesantezza, contadini affaticati, rapporto stanco.

Per le previsioni fate un po’ come vi pare, comunque avete un anno davanti a voi in cui tutto può succedere.

Quaglianus (previsioni generiche sin dal 1960)

lunedì 4 gennaio 2016

Ariete 2016 - Io vi scanno

ARIETE. Il 2016 è un anno molto importante che vi invita ad agire immediatamente. Non bisogna indugiare perché la prima parte dell’anno è la migliore della seconda. Grandi soddisfazioni tra gennaio e marzo. Alcuni momenti di grande forza. Da sfruttare quindi questa parte dell’anno perché le vostre doti e le vostre intuizioni si svilupperanno subito. 
Paolo Fox
Non ho tempo da perdere. Le mie intuizioni, le mie doti si stanno sviluppando adesso, proprio ora che sono su questo taxi maledetto.

Cinico Natale - Odontotombola

A casa della nonna Maria si giocava tutti gli anni a tombola, pure quelli con le vacche magre, perché gli ingredienti fondamentali – che erano tre – non venivano mai a mancare.

sabato 2 gennaio 2016

Bilancia 2016



Mio marito l’oroscopo se lo fa per telefono, è superstizioso assai, compone il numero e gli rispondono: un giorno Katia, un altro Jessica, un altro ancora, Valchiria, lui si mette nella poltrona delle partite, una mano dentro le mutande e la bocca aperta, bava e lingua penzoloni. Non parla, diventa rosso come un foruncolo infiammato che sta per scoppiare.