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giovedì 6 ottobre 2016

Ho fatto l’amore con Mentana

Lo seguo ogni volta che mi trovo davanti alla tv,pure nel web, lo chiamano ormai lo “sputtanatore degli idioti”, il fautore del “giornalismo verità”. Immagino che vorrete sapere perché ho rischiato tanto - andare fra le braccia di un uomo così puntiglioso, così critico, così intelligente!! Sì, ho voluto correre il rischio e ho fatto l’amore con Mentana. E sono pentita assai.
La storia, che avevo fantasticato tante volte - durante le dirette televisive, allo spoglio elettorale, durante gli scrutini, i ballottaggi, le stragi dell’ISIS in Europa, i terremoti e le inondazioni, ogni volta che c’è da tenere qualcuno sveglio senza caffè - si è avverata all’aeroporto di Roma. Ci siamo incontrati nel corridoio dei bagni.
Un’ora ritardo del volo Roma-Milano delle 20,45, ci ha fatti incontrare.
Ero appena scappata da mio figlio, studente della Luiss. Volevo evitare i soliti piagnistei: - che vuole tornarsene a casa, che lo fanno studiare troppo, che lo fanno promosso solo dopo cinque minuti di dolorosi interrogatori - che neanche la polizia egiziana fa quelle cose -  e via dicendo, ancora lamentele che riesco a stoppare solo con una mazzetta da mille euro. Ce l’avevo fatta. Gli avevo staccato le dita a ventosa dal mio braccio e mi ero infilata in un taxi, che per fortuna era proprio li davanti – gli ho detto di partire come un razzo e lui non se lo è fatto dire due volte.
Mentana era lì. Uno che dura, ho sempre pensato, uno che tiene duro fino all’alba, con le camicie sudate e i ricci appiccicati al cranio, uno che non molla mai. Si è materializzato davanti a me -  gli stessi riccioli sudati e appiccicosi, gli occhiali appannati - in tutta la sua statura, ops! su questo non posso essere  precisa, il nostro incontro nello sgabuzzino, accanto ai bagni, non mi ha offerto strumenti adeguati, solo scope e palette. Ad occhio e croce (che più precisa non posso essere, che vergogna!) posso dire che alcune dimensioni erano soddisfacenti (so che così non sarò d’aiuto a nessuno). La peluria, su questo posso essere più precisa, anche  se non lo ritenevo un elemento sostanziale, ero sicura che sarebbe stata la prima delle domande della mia amica Adelaide che per i peli ha una passione sfrenata. Una buona copertura.Sedere cascante, ma prospicente. Cosce leggermente divaricate. Io ho fatto del mio meglio per raccogliere  tutte le informazioni che potevo – lui capiva benissimo, capiva e ansimava, e più capiva e più ansimava. Ci siamo trovati avvinti, corpo a corpo dagli stessi interessi. Ha preso appunti anche lui. A un certo punto ho accennato alla Luiss! Apriti cielo! Non sono più riuscita a frenarlo, fra urli e imprecazioni ho colto benissimo il suo risentimento per un certo Marchione,  che deve averla fatta grossa, un torto ad  un certo Marx, e durava, durava! L’avvinghio si è fatto concitato, abbiamo intrapreso un duello linguale, lui voleva averla lunga, io  ho dovuto cambiare discorso perché l’altoparlante annunciava il volo per Milano e noi rischiavamo di perderlo; finì male, seduti in posti diversi, non abbiamo potuto più approfondire l’argomento.



Rosa la Camera